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Dalla storia all’innovazione: la marina di S. Elena a Venezia

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ARTICOLO RIVISTA “ATLANTIS
culture and current affairs / rivista di attualità e cultura

Autori: Federica Del Piccolo, Paolo Michieletto_2012

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Il sogno condiviso di una città rispettosa della proprio patrimonio storico, dei propri valori e delle proprie eccellenze architettoniche: riconquistare nuovi spazi per la vita civile e sociale che conservino la memoria della fatica dell’uomo.
La speranza che vecchi quartieri abbandonati possano rinascere a nuova vita, la certezza che la sensibilità per il genius loci unita all’ impegno per la ricerca dell’innovazione possano aprire nuove prospettive. (fig_01)
Grazie ad un progetto di riqualificazione urbana, l’ex area del cantiere Celli nell’isola di S. Elena a Venezia verrà presto restituito alla città con la dignità e il ruolo che gli spetta.
Una nuova Darsena turistica sorgerà sull’area di un ex Cantiere di un celebre costruttore motonautico attivo tra il primo Novecento e gli anni Sessanta, nella speranza di rinverdire una grande tradizione navale legata alla laguna veneziana.
Nuove strutture ospitanti servizi per la nautica da diporto, un’area di rimessaggio, negozi, ristoranti e beauty farm, daranno luogo ad un contesto inserito con cura nel paesaggio, reso esclusivo dalla storica bellezza del luogo circostante.
L’area è situata all’estremità est dell’isola del Centro storico, sulla parte sud-est dell’isola di Sant’ Elena, tra lo stadio Penzo, la Chiesa di Sant’Elena e la scuola militare navale Morosini: una posizione strategica, vicinissima alla bocca di porto verso l’Adriatico ed aperta verso i principali canali acquei che si inseriscono nella laguna. (fig_02)
Costruita e orientata e in modo da essere riparata dai venti di Bora e Tramontana, la darsena garantirà la calma d’acqua anche in presenza di vento di Scirocco e sarà perfettamente protetta dal moto ondoso prodotto dal passaggio esterno delle barche a motore.
Un intervento situato a brevissima distanza dall’antico Arsenale navale della Serenissima Repubblica, tutt’ora perfettamente conservato, e circondato dallo splendido panorama lagunare da cui spaziare a perdita d’occhio, in cerca di profili d’isola, antiche testimonianze e colorate atmosfere della natura. (fig_03)
Il progetto, ora in fase di realizzazione, è stato redatto da un team di professionisti formato dallo Studio Associato di Architettura Michieletto e Morelli, dall’arch. Zane e dall’arch. Zago. Il piano è stato incoraggiato dall’Amministrazione Comunale e dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici e Paesaggistici, nel contesto dei vari interventi di riqualificazione urbana ora in atto nella città storica, anche per poter limitare gli effetti dannosi provocati dal moto ondoso.

E’ importante sottolineare che l’Amministrazione ha recentemente approvato un piano atto a ridurre i seri problemi della navigazione e dei danni provocati dal moto ondoso, riducendo il traffico marittimo e imponendo limitazioni di velocità e accesso dei natanti nei canali veneziani. Ecco perché l’accesso a Venezia per la nautica da diporto è severamente regolamentato.
Ecco che Venezia e la sua splendida laguna sono servite solamente da piccole marina o pochi posti barca dislocati nelle isole circostanti o lungo il margine della terraferma.
Inoltre possiamo notare le molte imbarcazioni, per lo più i proprietà dei residenti, ormeggiate ovunque lungo i canali veneziani, ed i maxi – yachts alla fonda davanti a Punta della Dogana o lungo Riva Sette Martiri, senza l’ausilio di alcun servizio.
Ecco perché risulta fondamentale per la Città attivare al più presto questo nuovo servizio.
La storia dell’area emerge dal passato, precisamente dal 1050, quando una chiesa ed un monastero furono costruiti sull’isola di Sant. Elena, usata al tempo come sosta per i pellegrini diretti in Terra Santa. (fig_04)
La chiesa di Sant’ Elena fu sicuramente la prima costruzione dell’Isola, come è possibile vedere sulla famosa stampa del Coronelli, che raffigura proprio la Chiesa ed il relativo Monastero. (fig_05)
Dal 1680 parte del monastero e del terreno vicino furono usate per l’istallazione di 34 forni per la produzione di gallette per le navi veneziane, costruite nel bacino del vicino Arsenale.
Dopo esser stato occupato dall’esercito Napoleonico, la chiesa fu sconsacrata e l’isola fu utilizzata come base della Reale Marina Militare. Successivamente, nel 1881, fu realizzato un cantiere navale ed una officina meccanica per la produzione di ponti in acciaio, carrozze ferroviarie e piroscafi. (fig_06)
Nel 1941, l’officina meccanica fallì e divenne un cantiere navale, diretto dalla famiglia Celli, specializzato in piccole barche di lusso, barche di trasporto e barche per la Marina Militare.
Il cantiere divenne famoso nel ’30 con la collaborazione con Ettore Bugatti ( il leggendario ingegnare e designer delle auto Bugatti) che inventò uno speciale propulsore per barche da corsa.
Successivamente, nel 1960, il cantiere si specializzò nella costruzione di barche da competizione, con la vincita di numerosi record si velocità. (fig_07)
Quest’area fu completamente distrutta nel 1970, quando un tornado arrivò dai colli di Padova, irrompendo sulla laguna e distruggendo una gran parte dell’Isola di Sant’Elena e la vicina pineta. Anche un vaporetto lungo 18 metri, fu rovesciato mentre si avvicinava alla fermata dell’imbarcadero, e purtroppo 22 persone rimasero uccise. (fig_08)

Dopo questo incidente l’area fu abbandonata e usata solamente come sede delle “remiere”, storiche associazioni di cultori della voga alla veneta.

Recentemente la municipalità ha classificato l’area come “area di progetto” per attrezzature da diporto, fissando la funzione dei volumi per le future costruzioni, le dimensioni del verde e l’impostazione della marina.
Tutto il complesso si svilupperà su una superficie complessiva di 38.900 mq, nello specchio acqueo Demaniale a Nord-Est dell’isola di S. Elena, protetto da due nuovi moli in pietra. (fig_09)
Tecnicamente l’attuazione della darsena ha previsto lo scavo della superficie interessata, il cui fondale oggi risulta troppo basso, sino alla profondità di -4,00 m sul medio mare, previo il posizionamento della banchina principale delimitante la darsena stessa dalla laguna. Il nuovo molo, di larghezza massima pari a 5,00 m, è costituito da una doppia palancolata di contenimento in calcestruzzo, rivestita all’esterno con elementi lignei e all’interno con mattoni di laterizio. (fig_10)
I posti barca sono disposti lungo una serie di pontili galleggianti accessibili da un percorso lungo il molo principale, che si adatteranno alle variazioni di marea.
Di larghezza pari a 2,50 m, provvisti di pavimentazione lignea, sono dotati di reti tecnologiche e di servizi per i natanti attraccati. (fig_11)
Il nuovo porto turistico potrà quindi avere una capienza di 140 posti barca per barche fino ai 10m e 100 posti per barche fino ai 20m.
I servizi a terra (strutture per 19.500 metri cubi) sono posti nelle immediate vicinanze: un grande deposito per il rimessaggio invernale fino a 8 metri, circondato da un ampio spazio per i lavori di manutenzione delle imbarcazioni, dotato di una rampa di rimessaggio per i natanti più piccoli ed un travel-lift per gli yacht di grandi dimensioni. (fig_12)
Una attigua costruzione, collegata da una zona porticata che porta agli accessi principali, conterrà la Club House, un bar-ristorante, negozi un supermercato, docce e servizi ed una beauty farm per la cura del corpo. (fig_13)
Sulla copertura piana della Club House si articolerà un’ ampia terrazza scoperta panoramica. (fig_14-15)
La parte est dell’area sarà dedicata ad un’ampia area verde affacciata sul mare.
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La scelta delle finiture rispetta la tradizione costruttiva veneziana inserendo elementi di innovazione tecnologica.
Le murature a faccia vista e pietra d’Istria che ricordano le atmosfere del vicino Arsenale, sono intervallate da elementi high-tech, come la copertura in vetro strutturale e acciaio del portico di collegamento tra i due edifici di servizio.
(fig_17)
I lavori per la realizzazione della nuova darsena sono già iniziati, in particolare la preparazione dello specchio acqueo protetto e le opere a mare, prossimamente inizieranno i lavori per gli edifici dei servizi.
Diventerà la nuova “porta d’acqua” su Venezia, simbolo di un possibile rilancio economico e sociale di un’area fino ad ora dimenticata, attraverso un’architettura sostenibile in grado di integrarsi con il delicato contesto storico e paesaggistico.

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